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LORA, "L'Ora Italiana", 4 aprile 2006

Intervista sulla "doppia cittadinanza"

Il presidente del Comites interrogato da Simonetta Soliani

 

LORA: E' in studio con noi il dott. Claudio Cumani, presidente del Comites di Monaco di Baviera, con cui affronteremo il tema della "doppia cittadinanza" in Germania. La Legge sulla Riforma della Cittadinanza "Gesetz zur Reform des Staatsangehörigkeitsrechts" e successivamente la Legge sull'Immigrazione "Zuwanderungsgesetz" hanno apportato grandi cambiamenti alla legislazione tedesca. Ci può spiegare quali sono i punti principali di queste due leggi che riguardano anche noi italiani?

CUMANI: Tra le novità della legge di riforma della cittadinanza - entrata in vigore il 1 gennaio del 2000 - c'è il superamento del principio dello "ius sanguinis" (per il quale sono tedeschi solo i figli o i nipoti o i pronipoti di tedeschi - Abstammungsprinzip / Deutsch durch Geburt) in favore dello "ius solis" (possono essere cittadini tedeschi - sotto certe condizioni - chiunque sia nato in Germania, anche se non ha genitori tedeschi - Geburtsortsprinzip / Deutsch durch Einbürgerung). Con la legge sull'immigrazione - entrata in vigore il 1 gennaio del 2005 - la Germania finalmente riconosce formalmente di essere diventata un paese di immigrazione: i lavoratori stranieri non sono più "Gastarbeiter", cioè ospiti temporanei che prima o poi se ne andranno, ma la Germania si assume il compito di curarne la formazione e l'integrazione. Il "permesso di soggiorno" (Aufenthaltserlaubnis) per i cittadini dell'Unione Europea viene sostituito da un "certificato di soggiorno" (letteralmente "certificato sul diritto di residenza: Bescheinigung über das Aufenthaltsrecht) che può essere richiesto presso gli uffici anagrafici dei comuni di residenza (Einwohnermeldeämter) oppure presso l'Ufficio Stranieri (Kreisverwaltungsreferate o Ordnungsämter). Chi risiede in Germania da più di 5 anni ha diritto ad un permesso di soggiorno illimitato.

LORA: Ma perché si parla solo ora di doppia cittadinanza se le leggi sono in vigore dal 2000?

CUMANI: La doppia cittadinanza era già ipotizzata prima di queste leggi - per es. nella Ausländergesetz del 1990 (all'art 87) - ma a bloccarne la pratica "estesa" (cioè non limitata, ad esempio, ai figli di un genitore tedesco e di un altro genitore di altra nazionalità) c'era la Convenzione del Consiglio d'Europa del 6 maggio 1963 che impegnava i paesi firmatari alla diminuzione dei casi di plurinazionalità. Con la rescissione (risoluzione) di questa Convenzione da parte della Germania, dal 22 dicembre del 2002 non ci sono stati più ostacoli formali alla possibilità della doppia cittadinanza per i cittadini provenienti da paesi dell'Unione Europea con i quali vige il cosiddetto "principio di reciprocità": questo significa che i cittadini di paesi dell'UE che vengono da paesi che accettano la doppia cittadinanza possono ottenere la cittadinanza tedesca senza dover rinunciare alla loro cittadinanza d'origine. Questo vale anche per gli italiani.

Mentre in tutto il resto della Germania già nel dicembre del 2002 ci sono stati italiani che sono diventati ANCHE cittadini tedeschi, i Länder della Baviera e del Baden-Württemberg si sono opposti al riconoscimento della doppia cittadinanza per alcuni paesi (Grecia ed Italia, fra gli altri), sostenendo che in questi casi non esisteva "reciprocità". All'Italia veniva contestato il fatto che la materia non era regolata da legge, ma da una circolare ministeriale, e che quindi mancavano basilari garanzie riguardo il mantenimento del principio (revocabile in ogni momento da una semplice nuova circolare), la regolamentazione dei casi contestati, ecc. C'è da dire che il pressapochismo della nostra amministrazione centrale - che non ha capito i quesiti posti dalle autorità bavaresi ed ha quindi dato risposte imprecise - ha offerto per lungo tempo un valido alibi a chi si opponeva alla concessione della possibilità della doppia cittadinanza ai cittadini italiani.

Per i greci la situazione si è sbloccata grazie al ricorso di un cittadino greco che ha visto riconosciuta i suoi diritti presso la Corte di Appello Bavarese (Bayerischer Verwaltungsgerichtshof, sentenza del 10 aprile 2003) sentenza confermata poi presso il Tribunale Amministrativo Federale di Lipsia (Bundesverwaltungsgericht, sentenza del 20 aprile 2004).

Dopo queste sentenze, sia la Baviera che il Baden-Württemberg hanno riconosciuto la doppia cittadinanza per i greci. Ma mentre il Baden-Württemberg ha immediatamente esteso il riconoscimento anche agli italiani, la Baviera si è limitata ad osservare che il tribunale non si era espresso sulla reciprocità nel caso dell'Italia.

Per gli italiani si è quindi dovuti passare (attraverso un Decreto Ministeriale del 7 ottobre 2004, comunicato tramite la circolare del Ministero dell'Interno del 17 novembre 2004, Prot. n. K 69/D) per una modifica del Decreto del Ministero dell'Interno del 1994. Il Decreto Ministeriale del 1994 richiedeva la rinuncia alla cittadinanza d’origine da parte di chi volesse acquisire la cittadinanza italiana. L'abolizione di questa richiesta da parte del nuovo Decreto Ministriale del 7 ottobre 2004 permetteva di superare alcune delle osservazioni critiche del Governo Bavarese in tema di reciprocità.

Alla fine del 2004, poi, ho portato a conoscenza delle autorità italiane il caso - segnalatomi da un patronato - di un cittadino italiano in Baviera che aveva ottenuto la cittadinanza tedesca, ma che poi aveva ricevuto l'ingiunzione a rinunciare alla cittadinanza italiana. Assieme al Console Francesco Scarlata, alla consigliera comunale Fiorenza Colonnella ed ai deputati dell'SPD Volkmann, Memmel e Hahnzog ci siamo mossi ad ogni livello, fino allo sblocco definitivo della vertenza (con una circolare bavarese del 28 dicembre 2004), ottenuto anche grazie alla verifica di casi di cittadini tedeschi residenti in Italia cui era stata riconosciuta la doppia cittadinanza.

LORA: Il mio collega Adriano Coppola ha voluto raccogliere su quest'argomento le impressioni di alcuni cittadini italiani residenti a Monaco. I problemi che emergono sono principalmente due: scarsa informazione e dubbi su quale utilità la doppia cittadinanza possa avere per il cittadino medio. Quanti italiani a Monaco siano a conoscenza di questa possibilità? Come è stato informato il cittadino?

CUMANI: Come Comites abbiamo distribuito lettere e volantini, siamo interventi sul tema in ogni incontro, assemblea o iniziativa di associazioni italiane. E' previsto un numero speciale di Italia.Com - il giornale del Comites - che stamperemo in qualche migliaio di copie, da distribuire presso il consolato, le associazioni, i ristoratori. E' di questi giorni l'uscita del nuovo numero di Contatto, il periodico della Missione Cattolica di Monaco di Baviera, con due pagine sul tema curate da Fiorenza Colonnella, la nostra consigliera comunale.

LORA: Per quanto riguarda l'utilità di questo cambiamento di legge, sorge spontanea la domanda: "Ma a cosa serve a noi italiani la doppia cittadinanza?" In effetti non abbiamo grandi problemi ad ottenere il permesso di soggiorno e il permesso di lavoro, possiamo acquistare case, fondare imprese, a dire il vero con meno complicanze burocratiche che in Italia....

CUMANI: Innanzitutto ci permette di essere cittadini al 100%, perché potremo finalmente esprimerci col voto sui governi che scrivono le leggi che ci riguardano: al momento da cittadini comunitari possiamo votare solo alle elezioni circoscrizionali e comunali, da cittadini anche tedeschi potremo votare per il governo del Land e quello federale. Pero ci sono anche altri vantaggi da non sottovalutare: intanto l'impossibilità essere espulsi, la fruizione completa delle garanzie e degli aiuti sociali (che al momento vedono livelli differenti fra i cittadini tedeschi, i cittadini di stati dell'Unione Europea ed i cittadini extracomunitari), la possibilità di accesso ad ogni lavoro. La Pubblica Amministrazione, per esempio, è riservata ai cittadini tedeschi (ma è lo stesso in ogni Paese): chi volesse partecipare ad un concorso pubblico non può farlo se non è cittadino tedesco. Per chi si occupa di scambi commerciali, di import/export, la doppia cittadinanza aumenta le possibilità di usufruire di relazioni, accordi internazionali particolari: un importatore/esportatore con la doppia cittadinanza italia e tedesca, per esempio, può usare il suo passaporto italiano nei paesi dell'America latina, con i quali l'Italia ha relazioni particolari, e quello tedesco nei suoi contatti professionali con i paesi dell'Europa dell'Est, con i quali è la Germania ad avere rapporti particolari. Lo stesso vale per acquisizioni di immobili. Ci sono quindi anche interessi professionali da non sottovalutare, anche questi se magari non riguardano tutti, ma solo alcuni settori di connazionali.

LORA: Ma veramente ci sono stati dei casi di espulsione di italiani?

CUMANI: Sì, quello delle espulsioni è uno dei problemi storici della nostra comunità. Negli anni passati ci sono stati - specialmente in Baviera e Baden-Württemberg - diversi casi di italiani che - rimasti disoccupati oppure ormai in pensione, ma bisognosi di sostegno sociale - sono stati espulsi perché non più in grado di mantenersi da soli, e questo anche dopo una vita spesa a lavorare e pagare regolarmente le tasse in questo paese. Particolarmente gravi sono stati i casi di giovani che sono stati "spediti" in Italia, anche se erano nati in Germania, avevano sempre vissuto in Germania e sapevano parlare solo il tedesco. Negli ultimi anni questi casi sono drasticamente diminuiti, ma non possiamo affermare che siano scomparsi del tutto o che non possano riprendere. Anche per un italiano che al momento ha un lavoro e vive bene, quindi, l'essere cittadino tedesco dà delle garanzie di un futuro sicuro che altrimenti non ci sono.

LORA: Cosa dobbiamo fare per ottenere la cittadinanza tedesca?

CUMANI: I requisiti sono

  • otto anni di regolare residenza in Germania (ridotti a tre anni, nel caso di cittadini stranieri sposati con coniugi tedeschi);
  • possesso di regolare permesso di residenza (Aufenthaltserlaubnis o Aufenthaltsberechtigung) o del nuovo certificato di soggiorno (Bescheinigung über das Aufenthaltsrecht);
  • avere conoscenza della Costituzione tedesca (alla quale deve giurare fedeltà) e non svolgere attività contrarie ai principi costituzionali;
  • poter assicurare il mantenimento proprio e dei familiari a carico e non essere, tranne che per motivi non ascrivibili a proprie responsabilità, percettori di sussidi sociali (Sozialhilfe) o alla disoccupazione (Arbeitsloshilfe);
  • non aver riportato condanne penali;
  • conoscenza sufficiente della lingua tedesca.
Bisogna poi presentare un certificato di nascita, di matrimonio (se sposati), di divorzio (se divorziati), il passaporto o la carta d'identità, la documentazione di assicurazione pensionistica, la documentazione sul reddito percepito, la fotocopia del contratto d'affitto, documentazione sulla conoscenza linguistica, una foto formato tessera.
Infine, se tutto va bene, pagare la tassa per la naturalizzazione: 255 Euro per gli adulti e 51 Euro per i minori.

LORA: E per quanto riguarda i figli di genitori italiani nati in Germania?

CUMANI: Dal 1 gennaio del 2000, possono ottenere automaticamente anche la cittadinanza tedesca, purché i genitori siano residenti da almeno 8 anni in Germania.

LORA: Quando arriverà la cittadinanza europea?

CUMANI: Non ho la sfera di cristallo. Ma se diamo retta al nascente euroscetticismo ed ai vari localismi esasperati che rinascono, non credo avverrà a tempo breve. Ma spero di sbagliarmi.

LORA: bene, vogliamo ricordare a chi si può rivolgere il cittadino per avere informazioni precise? Vi ricordiamo anche il ns. indirizzo email al quale potete inviarci le vostre domande che provvederemo ad inoltrare alle autorità di competenza ITALIA@lora924.de

CUMANI: Comites (lunedì e giovedì, dalle 18:00 alle 21:00), nella Hermann-Schmid-Str. 8 a Monaco (U3/U6 "Goetheplatz"), Tel 089-7213190, Fax : 089-74793919, info@comites-monaco.de. Sito internet: http://www.comites-monaco.de

LORA: Ringrazio il Dr. Cumani per averci chiarito il tema della doppia cittadinanza. Spero di averla nella nostra trasmissione per sviluppare ulteriori temi.

CUMANI: Con piacere. E grazie a voi per il vostro impegno e disponibilità.