Scheda - La cappella
Alla cappella, una costruzione circolare in stile rinascimentale, si giunge percorrendo una via
crucis le cui stazioni - potenti blocchi di marmo grezzo di Montegrotto
Terme - sono opera dello scultore Vittorio di Colbertaldo.
Sulla scalinata antistante sono affisse due targhe: "Repubblica Italiana.
Tempio votivo ai caduti italiani" e "Repubblica Italiana. Ministero
Difesa. Commissariato Generale Onoranze Caduti in guerra". La porta
d'ingresso, affiancata da due leoni, è sormontata da un rilievo
marmoreo rappresentante il Cristo risorto e la scritta "REGINÆ PACIS
DIC." (consacrato - dicatum - alla Regina della Pace).
Al piano terreno si trova l'altare sul quale è posta la pregevole statua
in bronzo "Maria Regina Pacis", alta 2,5 metri, opera dello scultore
Arrigo Minerbi.
A destra troviamo un affresco rappresentante San Francesco d'Assisi
- sormontato dalla scritta "Nel crudo sasso tra Tevere ed Arno / da Cristo
prese l'ultimo sigillo / che le sue membra due anni portarono / Dante Par. XI°" -
e la vetrata con le immagini della basilica e di San Marco (Patrono di
Venezia). A sinistra l'affresco con Santa Caterina da Siena -
sormontato dalle scritte "Io cammino sul sangue dei martiri il sangue / dei martiri
bolle ed invita i vivi ad essere forti" e "bisogna / sentire tra / le spine /
l'odore della / rosa prossima / ad aprirsi"
- e la vetrata con le immagini della basilica e del santo San Zeno (Patrono di
Verona).
Le vetrate sono opera di G.F. Ghidoli e prodotte nello Studio S. Ballardin
a Verona nel 1962 (come si può leggere nella vetrata di destra), mentre gli affreschi
dei due santi patroni d'Italia sono rifacimenti del luglio 1984 sugli originali
andati distrutti (come scritto ai piedi dell'affresco di San Francesco).
Sopra il portale d'ingresso una lapide in italiano, tedesco, inglese e
francese ricorda "Tempio votivo eretto dal Popolo Italiano a ricordo
dei suoi morti per la libertà di tutti i popoli".
La cupola sovrastante è ricoperta da un mosaico dorato sul quale una fascia blu
reca la scritta "qvasi lilia in transitv aqvae - qvasi flos rosarvm in diebvs
vernis - qvasi arcvs refvlgens inter nebvlas".
Una colonnina di marmo con capitello romano è il dono del Presidente Segni e
riporta la data dell'inaugurazione.
Al piano sottostante c'è una cripta con altare. Sul pavimento il simbolo
scaligero richiama la città di Verona. Alle pareti targhe di marmo
ricordano gli ideatori del progetto, Cantaluppi e Ronca, ed italiani
caduti a Dachau. Affisso in una cornice, un documento del "Comitato pro erigenda
cappella votiva di Dachau", scritto in latino, italiano e tedesco il 5 agosto 1960 -
in occasione del 37° Congresso eucaristico internazionale a Monaco di Baviera -
ringrazia il Governo bavarese per il suo consenso all'erezione della Cappella ed afferma
che il monumento è "testimonianza di superamento delle passate contese e della volontà
di pace fra i due popoli italiano e tedesco nel più ampio dominio delle riconquistate
libertà democratiche"
Come si raggiunge
Percorrendo la Freisingerstraße da Dachau, poco prima di
un sottopassaggio della Ferrovia, sulla sinistra - segnalato dal
cartello "KZ-Friedhof auf der Leiten" - parte il Letenweg, la stradina
che porta al parcheggio del Leitenberg. La cappella è normalmente
chiusa: per poterla visitare occorre rivolgersi al KZ-Dachau.
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